La floriterapia di Bach:

Messa a punto dal Dott, Edward Bach, medico gastroenterologo nato nel sud del Galles agli inizi del secolo scorso . Egli svolge la sua attività di gastroenterologo presso l' ospedale omeopatico di Londra, e nel suo studio privato sempre a Londra, dove, passeggiando per gli immensi parchi troverà la chiave di lettura della sua vita che avrà come esito il sistema terapeutico dei 38 fiori.
Grande regalo che egli fa all'umanità.
Tornerà nel suo Galles, magica terra di confine dove ultimera' le sue ricerche sulle proprietà terapeutiche dei fiori del sistema da lui codificato.

Iniziò così a sperimentarli sui suoi pazienti e visti i sorprendenti risultati decise di lasciare la sua attività ospedaliera ed il suo studio per dedicarsi completamente alla ricerca di tutti quei fiori che, ciascuno alla volta, potessero cogliere ogni sfumatura dell'anima che si cela dietro il carattere umano e che se non riconosciuta induce il corpo a parlare.

Il sistema fu così messo a punto ed individuò il Clematis, la clematide vitalba, il fiore del sogno, per i sognatori ad occhi aperti, per i distratti, per chi ha spesso la testa fra le nuvole e non concretizza nel presente le sue fantasie. In Dentosofia può essere rappresentato da chi va in giro con la bocca aperta.

Dagli studi di un nostro contemporaneo, Dott Ermanno Paolelli, che ha associato le vibrazioni di ogni fiore con quelle di un colore, il colore che potenzia l'effetto terapeutico del Clematis è l'arancio.
È interessante notare come la guarigione sia fortemente sostenuta oltre che dall 'assunzione delle gocce dei fiori anche dalla stesura con acquerelli o tempere di campiture di colore su fogli di carta.

Tra i castagni del sistema di Bach c'è anche il white chestnut per i pensieri che non si riesce ad interrompere e che si inseguono ininterrottamente nella nostra mente : ciò può causare insonnia, sensazioni di cerchio alla testa e distrazione.
La sindrome del disco rigato, come la chiamava Bach.

E per finire la saga del castagno abbiamo Il sweet chestnut, il castagno dolce, che viene usato nelle estreme situazioni di disperazione.

Il mio insegnante Ermanno Paolelli usava riportare spesso l'esempio, a tal guisa, di una ragazza che riceve la notizia improvvisa della morte del suo fidanzato in un incidente stradale, l'attimo dopo averle consegnato l'anello di fidanzamento. La ragazza, grazie all'assunzione di sweet chestnut, riesce a partecipare ai funerali con un atteggiamento di calma e presenza a se stessa.

Restando in tema di alberi ricordiamo il willow, il salice piangente che ha un bisogno estremo di lamentarsi, quasi fosse l'unica via d'uscita ai propri malanni.

L'essenza del salice piangente porta la comprensione delle cause recondite delle nostre lamentele.

E come succede per tutti i fiori, senza che ce ne rendiamo conto, svanisce come la neve al sole questo negativo sentimento che ci pervade

Ora entriamo nell'energia del fiore del maestoso albero dell'olmo, elm estinto grazie all'azione di un minuscolo fungo. È il fiore del dolore, del mal di denti, è il fiore che ci dà il sostegno per affrontare il grande dolore del guerriero o del tenace condottiero che, ad un certo punto della sua vita,cede, e non ha più le forze di affrontare nulla.

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