COS'È LA PSICOSOMATICA

Il termine psicosomatico fu usato per la prima volta nel 1818 da Heinroth. Si trattava di un approccio olistico all'essere umano che trovava le sue origini già nell'antichità. Lo psicoanalista statunitense Alexander ideò la medicina psicosomatica, sostenendo che ogni stato emotivo ha la sua sindrome fisiologica.

La Psicosomatica è la disciplina che studia i legami tra i fattori psicologici e quelli fisiologici. La persona viene considerata come un'unità indivisibile in cui il disturbo si manifesta a livello organico come sintomo e a livello psicologico come disagio. La psicosomatica presta attenzione, dunque, non solo alla manifestazione fisiologica della malattia, ma anche all'aspetto emotivo che l'accompagna.

Il vecchio concetto di malattia intesa come effetto di una causa è stato, dunque, pian piano sostituito con una visione multisistemica e multifattoriale bio-psico-sociale, secondo la quale ogni evento è conseguente all'intrecciarsi di molti fattori biologici/organici, psicologici e sociali.

 

CONNESSIONE MENTE E CORPO 

Esistono diverse teorie che cercano di spiegare questo legame tra corpo e psiche. Un'interpretazione interessante è quella di Walter Cannon, uno dei maggiori studiosi nel campo delle emozioni, padre e autore della Teoria Centrale dell'elaborazione emotiva.

Secondo Cannon le malattie psicosomatiche sono la conseguenza di un'inadeguata elaborazione di stimoli emotivi troppo intensi. La pressione emotiva mal gestita causa stress, cioè induce il corpo al mantenimento di uno stato di allerta troppo a lungo in attesa fuggire o attaccare lo stimolo nocivo. Questa preparazione porta ad una attivazione fisiologica che deteriora gli organi più facilmente e prendendo di mira la nostra zona più vulnerabile. Se la mente ritiene di essere sotto attacco, il corpo si prepara, ma qualcuno dovrebbe avvisarli quando il pericolo cessa.

 

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